La società riflessa
Di solito i manuali per l'insegnamento di una lingua, anche quando presentano i cosiddetti testi autentici, raramente usano il testo umoristico. Ma l'umorismo è una delle forme più interessanti per conoscere un popolo, una cultura, un momento storico.
I comici e il testo umoristico sono specchi voltati verso il volto della società. Quando una persona si guarda allo specchio vede una sua immagine virtuale. Se si usa uno specchio sferico convesso si ottiene, all'interno della sfera, un'immagine in miniatura del soggetto e del mondo che gli è intorno.
L'umorismo é uno specchio sferico convesso.
Siccome i testi umoristici (teatrali o cinematografici, sketch, barzellette, le vignette pubblicate sulle riviste o i giornali, ecc) si realizzano in enunciazioni orali o scritte prodotti in un determinato momento socio-storico e cariche di ideologie, questo genere ci serve a far conoscere le diverse voci che si confrontano.
I comici e il testo umoristico sono specchi voltati verso il volto della società. Quando una persona si guarda allo specchio vede una sua immagine virtuale. Se si usa uno specchio sferico convesso si ottiene, all'interno della sfera, un'immagine in miniatura del soggetto e del mondo che gli è intorno.
L'umorismo é uno specchio sferico convesso.
Siccome i testi umoristici (teatrali o cinematografici, sketch, barzellette, le vignette pubblicate sulle riviste o i giornali, ecc) si realizzano in enunciazioni orali o scritte prodotti in un determinato momento socio-storico e cariche di ideologie, questo genere ci serve a far conoscere le diverse voci che si confrontano.
"Hand with Reflecting Sphere" by Official M.C. Escher website.. Licensed under Fair use via Wikipedia.
La vignetta satirica
La vignetta: umorismo disegnato (e scritto). La vignetta è una scena in un riquadro (non una striscia intera).
Alcuni vignettisti italiani famosi
Altan è uno dei più famosi vignettisti d'Italia e pubblica le sue vignette sulla rivista L'Espresso. Clicca qui per leggere le vignette più recenti di Altan.
Laura Pellegrinni, pseudonimo Ellekappa, pubblica sul quotidiano La Repubblica. Clicca qui per leggere le vignette di Ellekappa.
Sul quotidiano L'Unità pubblica Sergio Staino. E Gianelli è il vignettista del quotiano Il Corriere della Sera.
Alcuni vignettisti italiani famosi
Altan è uno dei più famosi vignettisti d'Italia e pubblica le sue vignette sulla rivista L'Espresso. Clicca qui per leggere le vignette più recenti di Altan.
Laura Pellegrinni, pseudonimo Ellekappa, pubblica sul quotidiano La Repubblica. Clicca qui per leggere le vignette di Ellekappa.
Sul quotidiano L'Unità pubblica Sergio Staino. E Gianelli è il vignettista del quotiano Il Corriere della Sera.
Leggendo le vignette
Nella vignetta di Staino vediamo una bambina chiaramente angosciata che dice al papa (lo sappiamo dalle sue vestimenta) che l'Italia sta per comprare 131 aerei del tipo caccia bombardieri, cioè, l'Italia o partecipa o parteciperà ad una guerra.
Il papa, che si supone dovrebbe fare un discorso per impedire la guerra non è tanto preoccupato quanto la bambina, perché l'importante per la Chiesa, nella visione di Staino, è non impedire la contraccezione (ossia non usare preservativi, la pillola, abortire...)
Il papa, che si supone dovrebbe fare un discorso per impedire la guerra non è tanto preoccupato quanto la bambina, perché l'importante per la Chiesa, nella visione di Staino, è non impedire la contraccezione (ossia non usare preservativi, la pillola, abortire...)
La vignetta di Altan fa riferimento alle leggi italiani sull'immigrazione. È previsto che in certi casi, dopo 5 anni di residenza uno straniero (non appartenente all'Unione Europea) possa richiedere la cittadinanza italiana.
Il personaggio italiano (risconosciuto dai tratti fisici e da come si veste) dà del tu (trattamento informale, ma anche segno di gerarchia ) allo straniero (pelle nera, vestiti possibilmente africani) dicendo che fra 5 anni questa persona sarà un italiano. Lo straniero allora risponde che allora (ossia, dopo 5 anni, quando lui sarà italiano, quindi "uguale" al suo interlocutore) verà trattato in modo cortese (uso del pronome Lei).
Il personaggio italiano (risconosciuto dai tratti fisici e da come si veste) dà del tu (trattamento informale, ma anche segno di gerarchia ) allo straniero (pelle nera, vestiti possibilmente africani) dicendo che fra 5 anni questa persona sarà un italiano. Lo straniero allora risponde che allora (ossia, dopo 5 anni, quando lui sarà italiano, quindi "uguale" al suo interlocutore) verà trattato in modo cortese (uso del pronome Lei).
Per "capire bene" la prima vignetta ci vogliono oltre alle conoscenze della lingua italiana, informazioni sulla Chiesa Cattolica.
La seconda vignetta richiede la conoscenza delle differenze di uso tra TU e LEI e la conoscenza di una situazione circoscritta all'ambito italiano, nel caso le leggi sull'immigrazione.
Tutte e due le vignette mostrano l'ipocrizia delle istituzioni e della società.
La seconda vignetta richiede la conoscenza delle differenze di uso tra TU e LEI e la conoscenza di una situazione circoscritta all'ambito italiano, nel caso le leggi sull'immigrazione.
Tutte e due le vignette mostrano l'ipocrizia delle istituzioni e della società.
Parodia
Una parodia, nell'umorismo, è l'imitazione caricaturale di un personaggio noto o di un genere (canzone, film, ecc).
Caricattura di un personaggio noto
In questo sketch televisivo del 2007, l'attrice Paola Cortellesi imita in modo caricaturale di Daniela Santanché, politica della estrema destra italiana. Certe caratteristiche fisiche del ministro vengono esagerate e le sue idee politiche vengono prese in giro.
Caricattura di un personaggio noto
In questo sketch televisivo del 2007, l'attrice Paola Cortellesi imita in modo caricaturale di Daniela Santanché, politica della estrema destra italiana. Certe caratteristiche fisiche del ministro vengono esagerate e le sue idee politiche vengono prese in giro.
Parodia di un genere: la campagna pubblicitaria
Guarda questo sketch con Paola Cortellesi . Vedrai che l'attrice usa gli stereotipi di ricchi e poveri per rendere comico un modello di pubblicità, quella il cui obbiettivo è l'assistenza.
Trascrizione del video
Ci sono persone a cui nessuno pensa di sorridere.
A cui nessuno chiede: come stai?
Eppure sono in mezzo a noi.
Sono uomini come noi.
Queste persone si chiamano miliardari.
Spesso la loro solitudine ci lascia indifferenti.
Presi come siamo dalla vita di tutti i giorni.
Miliardario non è una parola sporca.
Semplicemente definisce qualcuno che è costretto a condurre una vita diversa.
Perché ha ereditato o ha il fiuto per gli affari o semplicemente perché ha avuto culo.
Perché il più delle volte ha un naso assurdo.
Una vita fatta di rinunce.
Un miliardario su cinque ha un aereo privato e non ha mai preso un volo di linea.
Un miliardario su tre non ha mai guidato un'auto.
Perché ha il driver.
Lo chauffeur.
L'autista.
Un miliardario su due addirittura non ha mai visto una spiaggia libera.
Il cocomero al fresco, la parmigiana di melanzane.
Bono ragazzi' che tiri la sabbia. Alza la gamba alla nonna.
Non è giusto emarginare un miliardario solo perché possiede, che ne so, un panfilo,
Pensa se toccasse a te: vinci una carriola di soldi al SuperEnalotto
e le persone non ti guardano più.
Staresti contento?
No, vero?
Cosa credi ? Che un miliardario non abbia problemi?
E la servitù? E la tassa sul lusso in Sardegna?
E questi benedetti soldi che non si sa mai dove metterli?
Nel mattone?
Nella solita top model col tacco 15, certo?
Ma non basta a guarire una solitudine antica.
E allora pensaci, quando sei a fare la tinta dalla vicina.
In ferie in Calabria in fine settembre.
Scendendo il cane per pisciarlo.
O in fila alla posta.
Pensa che c'è un miliardario nella sua torre d'avorio.
Che sta versando lacrime di solitudine.
Perché il miliardario non si senta solo, oggi tutti insieme possiamo fare qualcosa.
Coraggio, allora: sorridi a un miliardario!
A te non costa niente.
E figurati a lui....
Guarda questo sketch con Paola Cortellesi . Vedrai che l'attrice usa gli stereotipi di ricchi e poveri per rendere comico un modello di pubblicità, quella il cui obbiettivo è l'assistenza.
Trascrizione del video
Ci sono persone a cui nessuno pensa di sorridere.
A cui nessuno chiede: come stai?
Eppure sono in mezzo a noi.
Sono uomini come noi.
Queste persone si chiamano miliardari.
Spesso la loro solitudine ci lascia indifferenti.
Presi come siamo dalla vita di tutti i giorni.
Miliardario non è una parola sporca.
Semplicemente definisce qualcuno che è costretto a condurre una vita diversa.
Perché ha ereditato o ha il fiuto per gli affari o semplicemente perché ha avuto culo.
Perché il più delle volte ha un naso assurdo.
Una vita fatta di rinunce.
Un miliardario su cinque ha un aereo privato e non ha mai preso un volo di linea.
Un miliardario su tre non ha mai guidato un'auto.
Perché ha il driver.
Lo chauffeur.
L'autista.
Un miliardario su due addirittura non ha mai visto una spiaggia libera.
Il cocomero al fresco, la parmigiana di melanzane.
Bono ragazzi' che tiri la sabbia. Alza la gamba alla nonna.
Non è giusto emarginare un miliardario solo perché possiede, che ne so, un panfilo,
Pensa se toccasse a te: vinci una carriola di soldi al SuperEnalotto
e le persone non ti guardano più.
Staresti contento?
No, vero?
Cosa credi ? Che un miliardario non abbia problemi?
E la servitù? E la tassa sul lusso in Sardegna?
E questi benedetti soldi che non si sa mai dove metterli?
Nel mattone?
Nella solita top model col tacco 15, certo?
Ma non basta a guarire una solitudine antica.
E allora pensaci, quando sei a fare la tinta dalla vicina.
In ferie in Calabria in fine settembre.
Scendendo il cane per pisciarlo.
O in fila alla posta.
Pensa che c'è un miliardario nella sua torre d'avorio.
Che sta versando lacrime di solitudine.
Perché il miliardario non si senta solo, oggi tutti insieme possiamo fare qualcosa.
Coraggio, allora: sorridi a un miliardario!
A te non costa niente.
E figurati a lui....